La mia arte e il suo processo creativo.
I miei progetti artistici trascendono la nozione tradizionale di lavoro; sono piuttosto l’espressione di un bisogno interno, svincolato dalle regole del mercato dell’arte.
Attraverso un processo di trasformazione che definisco “metafisica del riciclo“, lavoro sul cambiamento di stato degli oggetti, cercandone una rigenerazione fisica e concettuale.
Questa trasformazione passa attraverso oggetti umili e dimenticati: materiali di scarto, rottami arrugginiti dal tempo che ritrovano nuova vita e una inaspettata funzionalità grazie all’integrazione di materiali e tecnologie della nostra epoca e di quelle a venire.
L’obiettivo è di provocare il senso comune diventando un invito alla riflessione e alla rigenerazione stessa del pensiero di ciascuno.
Filosofia della trasformazione: simbolismo e crescita umana.
Qualsiasi “trasformazione” porta con sé un simbolismo dal significato profondo.
La rigenerazione che si può nascondere in un cambiamento riguarda strettamente l’esperienza umana ed è alla base della mia ricerca artistica.
Io credo che tutte le esperienze, anche quelle che ci possono sembrare poco piacevoli, portino con sé l’opportunità per migliorare sé stessi. Sta a ciascuno saper leggere questo flebile segnale come un suggerimento per evolversi.
Con un po’ di esercizio e l’immaginario adeguato è possibile reinventare pressoché tutto.
