TITOLO:
“Aspettando la Venere”
AUTORE:
Paolo Bellon
STILE:
Arte Povera, Arte Contemporanea
PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL’INSTALLAZIONE ARTISTICA
Data: Sabato 24 agosto
Ora: 11:00
Luogo: Bottatuttocasa, Corso Italia, 100 – Trino (VC)
Per l’occasione, interverrà Elisabetta Borgia, Vice Sindaco di Trino e rappresentante per le Pari Opportunità.
“Aspettando la Venere”, un’opera che parla di pari opportunità.
L’Installazione “Aspettando la Venere” è una citazione e, al tempo stesso, una reinterpretazione dell’iconica opera di Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, cemento e abiti usati. Biella, Fondazione Pistoletto (www.arteworld.it/venere-degli-stracci-pistoletto).
Nell’installazione di Bellon, il cumulo di stracci, elemento formale della citazione, acquisisce il significato puramente didascalico di panni da lavare accumulati sopra ad una lavatrice.
La reinterpretazione riguarda invece l’elemento della “Venere”: Bellon sceglie di omettere fisicamente la Venere, collocandola solo sul piano concettuale: è questa assenza, a fornire la chiave di lettura.
Questo vuoto simboleggia la donna di oggi che rifiuta di essere identificata univocamente come “regina” (senza corona) della casa e aspira a una maggiore equità tra i sessi e nel campo professionale.
L’opera mira a stimolare una riflessione sui ruoli di uomo e donna oggi e su quanti preconcetti si debbano ancora riconoscere e superare.
Come nell’opera originale, la Venere simboleggia la Bellezza classica, diventando in questo caso, un omaggio alla forza e alla capacità delle donne.
Il titolo, dal tono leggermente ironico, suggerisce che “la donna” questa volta non verrà.
Chi sarà oggi ad occuparsi dei panni sporchi?
Sabato 24 agosto, alle ore 11, presso Bottatuttocasa a Trino (VC), avrà luogo la presentazione ufficiale dell’installazione artistica.
Per l’occasione, interverrà Elisabetta Borgia, Vice Sindaco di Trino e rappresentante per le Pari Opportunità.
LA “POST-PRODUZIONE” ARTISTICA: UN ELEMENTO FONDAMENTALE NELL’ARTE CONTEMPORANEA.
La “postproduction”, come la definisce Nicolas Bourriaud, è un potente strumento per esplorare, commentare e plasmare la nostra cultura. Riflette la natura dinamica e interconnessa della creatività umana nell’era contemporanea.
Questa pratica si rivela importante per diverse ragioni:
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- Evoluzione culturale
La reinterpretazione permette all’arte di evolvere costantemente. Riutilizzando e ricombinando opere esistenti, gli artisti creano un dialogo continuo tra passato e presente, mantenendo vivo e rilevante il patrimonio culturale. - Riflessione sulla contemporaneità
Attraverso la rielaborazione di opere passate o elementi della cultura popolare, gli artisti possono commentare e riflettere sulla condizione contemporanea, offrendo nuove prospettive su temi attuali. - Democratizzazione dell’arte
La “post-produzione”, rende l’arte più accessibile. Utilizzando materiali culturali familiari, gli artisti possono creare connessioni più immediate con il pubblico. - Creatività nell’era dell’informazione
In un mondo saturo di immagini e informazioni, la reinterpretazione diventa un atto creativo fondamentale. Gli artisti agiscono come “DJ culturali”, mixando e remixando il vasto archivio culturale a loro disposizione. - Nuovi significati
La ricontestualizzazione permette di scoprire nuovi aspetti e significati nelle opere originali, arricchendo la nostra comprensione sia dell’arte passata che di quella presente. - Critica culturale
Reinterpretando opere esistenti, gli artisti possono offrire una critica sottile ma potente della cultura e della società, mettendo in discussione i valori e le norme esistenti. - Interconnessione culturale
Questo approccio evidenzia come le idee e le opere d’arte siano interconnesse, formando un tessuto culturale complesso e in continua evoluzione.
- Evoluzione culturale
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Paolo Bellon